IL SALOTTO DELLE STREGHE.magia esoterismo wicca

I MEISTERI DELLA COLONNA DI DELHI.

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tom44
view post Posted on 29/6/2009, 15:18     +1   -1







E’ alta sette metri e ventuno centimetri, ha un peso di sei tonnellate ed un diametro di poco meno di mezzo metro. E’ la magica colonna di Delhi (conosciuta anche come colonna di ferro) situata nell’omonima città dell’India. La sua storia risale alla metà del V secolo dopo Cristo e alla sua base reca un epitaffio per il re Chandragupta II, morto nel 423 dopo Cristo. A tutt’oggi la colonna di ferro è un’opera priva d’autore; non se ne conosce l’artefice né chi fornì le conoscenze metallurgiche necessarie a costruirla. E’ collocata nella piazza della moschea di Quwat ul Islam, presso il minareto di Qutb, antico di ottocento anni. Secondo alcuni storici fu il re Chandragupta II Vikramditya stesso a dare istruzioni affinché la colonna fosse edificata, durante il suo regno che andò dal 375 al 413 d.C.
Originariamente il manufatto fu collocato alla sommità di una collina denominata Vishnupadagiri (“collina dell’orma di Vishnu”). Durante il regno Gupta, Vishnupadagiri rappresentava un importante centro per lo studio degli astri, essendo posizionato in corrispondenza del Tropico del Cancro. Ciò che oggi resta di esso è il complesso archeologico di Udayadagiri, che dista circa 50 chilometri da Bophal. Attorno all’anno mille la colonna fu trasportata a Delhi per ordine del re Anangpal, sovrano di Tomar, e lì è rimasta fino ai giorni nostri. Ma se le vicende di quest’opera sono abbastanza certe, non altrettanto si può dire riguardo alla sua lavorazione.
L’unica cosa certa è che la superficie del manufatto, apparentemente composto da semplice ferro, dopo quasi milleseicento anni non presenta alcuna traccia di ruggine; l’esterno della colonna è liscio come acciaio lucidato.
Com’è possibile che la colonna di Delhi abbia potuto resistere tanto a lungo alle piogge e all’impietoso clima monsonico, visto e considerato che al suo posto qualunque altro oggetto di ferro sarebbe già completamente arrugginito?
I sostenitori dell’archeologia misteriosa annoverano questa opera fra i cosiddetti OOPART, oggetti la cui realizzazione risulta inspiegabile per l’epoca ed il contesto culturale nel quale sono inserite. La tolleranza del metallo di cui è composta la colonna magica ha spinto i ricercatori ad elaborare cento e più ipotesi riguardo alla sua natura e alla sua lavorazione.
L’ultima, in ordine di tempo, è stata offerta dagli esperti dell’Istituto indiano per la tecnologia che si trova a Kampur. Il ferro della colonna magica contiene una percentuale insolitamente alta di fosforo; ciò è dovuto alla particolare tecnica di estrazione metallurgica impiegata dagli artigiani al servizio del re Chandragupta II. Il fosforo, col trascorrere degli anni, ha prodotto sulla superficie della colonna la formazione di un sottilissimo strato di un materiale noto come misawite. Ciò ha preservato il ferro sottostante dalla corrosione. La misawite è un composto di ferro, ossigeno e idrogeno resistente all’alterazione e dalle caratteristiche simili all’acciaio. E’ come se la colonna stessa fosse stata capace di realizzare, da sola, una sorta di “pelle” a prova di ruggine. Attualmente esiste un tipo di acciaio (chiamato Corten) utilizzato per il rivestimento dei siti di stoccaggio per le scorie nucleari, che contiene un’alta quantità di fosforo. Fu brevettato per la prima volta nel 1933.
Ma com’è possibile che i fabbri indiani dell’impero Gupta fossero a conoscenza di una tecnica scoperta neppure un secolo fa?
Secondo i sostenitori della colonna di Delhi come reperto “fuori dal tempo”, questa è la prova inconfutabile che gli antichi ingegneri erano a conoscenza di arti molto elaborate che furono perdute nei secoli e che in parte sono state riscoperte solo in epoca recente. Una teoria, questa, che si rifà a numerose testimonianze archeologiche sparse in tutto il mondo, dai teschi di cristallo del Sud America alle piramidi egizie.
Tuttavia, gli stessi ricercatori che sono risaliti alla composizione della colonna hanno avanzata una spiegazione molto meno suggestiva; secondo loro nemmeno i fabbri di Chandragupta II sarebbero stati al corrente delle caratteristiche del ferro unito al fosforo. L’alta percentuale di quest’ultimo elemento sarebbe dovuta alla particolare tecnica di lavorazione del ferro, che veniva mescolato con la carbonella per realizzare leghe ferrose. La carbonella conteneva, assieme al carbonio, anche una discreta quantità di impurità. Fra esse, vi era il fosforo. Tale elemento, sebbene in concentrazioni molto basse, è in grado di alterare in modo consistente la qualità dei metalli. Nelle fornaci di oggi al posto della carbonella viene impiegato il calcare e, attraverso un processo di separazione, si estrae la ghisa –successivamente trasformata in acciaio- dalle scorie.
Che il segreto della lunga vita della colonna magica sia dunque dovuto alla mera casualità? Difficile crederlo. Auguriamoci di non dover attendere altri 1600 anni per giungere ad una risposta definitiva…
 
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view post Posted on 13/7/2009, 22:18     +1   -1
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Per sommi capi conoscevo la colonna di Delhi ,complimenti per come hai sviscerato l'argomento, posso dire che ho imparato molto dal tuo post .
 
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1 replies since 29/6/2009, 15:18   80 views
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