IL SALOTTO DELLE STREGHE.magia esoterismo wicca

Posts written by Il_nulla

view post Posted: 16/7/2015, 16:33     Buongiorno - PRESENTATEVI QUI.
Ben venuto MagoArcano. :)
Ti auguro una felice permanenza. :)
view post Posted: 16/7/2015, 16:31     Ciao a Tutti - PRESENTATEVI QUI.
Prendi una poltrona e accomodati... :) benvenuta... ma scusa la mia forse troppo intrusiva curiosità... che intendi con "spiritualista"?
view post Posted: 16/7/2015, 16:27     ORRORE DI MALATTIA MENTALE E ANTI DIO AL TG4 - NOTIZIE DAL MONDO.
Mah, a me risulta che il Corano sia tra le religioni che più condannano l'estremismo... anzi, ci sono versi attribuiti a Maometto che proprio sono una aperta condanna all'estremismo al punto che arrivano a dire che Allah distrusse dei popoli per via del loro estremismo!
Invece poi ci sono versi che incitano alla tolleranza... ma putroppo la malattia mentale estremista, è sempre in agguato (ma non solo tra gli islamici... penso che tutti sappiamo di almeno un caso di estremismo non per forza islamico o religioso).
Anzi, se vi va, vi citerei un libro di un mio professore che, parlando di Fanatismo, ne da una spiegazione molto interessante (a mio modo di vedere)... ovviamente se interessa, se no non sto a tediarvi. :)
view post Posted: 30/5/2015, 22:06     Ciao mi presento - PRESENTATEVI QUI.
oh, capisco cosa intendi, molti iniziano molte cose con cose che alla fine sono solo trampolini di lancio per qualcosa di molto diverso! :) pure se sinceramente la penso differentemente su occultismo ed esoterismo, ma sono solo punti di vista... ed è bello quando si hanno vedute differenti. u_u
view post Posted: 29/5/2015, 16:38     Ciao mi presento - PRESENTATEVI QUI.
Benvenuta, bella presentazione... e sì, l'attitudine è "solo" una predisposzione che poi va curata con lo studio. :)

Sentiti libera di leggere e postare... ^^


Solo non mi è chiaro una cosa... con esoterismo cosa intendi? esoterismo o occultismo?
Perchè per quel che ne so, il malleus maleficarum espone solo alcune credenze circa l'occultismo... O forse intendi che dopo quello ti sei interessata anche di esoterismo? :)
view post Posted: 27/5/2015, 11:02     Vorrei parlare di Dioniso/Zagreo - QUATTRO CHIACCHERE IN POLTRONA.
Vorrei porre alla vostra attenzione un mito riportato da Nonno in Dionisiache, e riportato anche da Frazer (nell'estratto qui sotto)
«Il poeta Nonno narra che Zeus in forma di serpente visita Semele ed essa gli partorì un fanciullo con due corna Zagreo, ossia Dioniso. Il fanciullo era appena nato quando salì al trono di suo padre Zeus e imitò il grande Dio brandendo le folgori nella manina. I Titani traditori, con le facce imbiancate di gesso, lo assalirono con dei pugnali, mentre stava guardandosi allo specchio. Per un certo tempo gli riuscì di sfuggire ai loro assalti prendendo la forma successivamente di Zeus, Crono, di un giovane, di un leone, di un cavallo e di un serpente alla fine sotto forma di toro fu fatto a pezzi dai pugnali omicidi dei suoi nemici.»
Il mito, poi continua affermando che dalle ceneri dei Titani, cibatisi del Corpo e abbeveratisi del Sangue di Zagreo, il Figliolo diletto di Zeus a cui lo stesso Re dell'Olimpo voleva consegnare il trono, nacque il geneere umano.
Dal massacro del giovane si salvò solo il cuore per mezzo di Atena, che venne dato a Zeus, il Dio inghiottì il cuore e concepì Dioniso come incarnazione di Zagreo.
Secondo voi, al di là del richiamo alla vegetazione che ciclicamente muore e rinasce, il fatto che il mito faccia risalire la nascita dell'uomo agli empi titani, può essere una allusione alla natura umana che presenta una parte Divina e Buona (Intelletto) e una parte corruttrice (Passioni) che cerca sempre di "catturare, smembrare e inghiottire" la prima?
O forse corro troppo con la fantasia?

Edited by Il_nulla - 27/5/2015, 15:36
view post Posted: 27/5/2015, 10:43     Mio nonno massone e mio bisnonno studioso della magia - PRESENTATEVI QUI.
Come il ban è stato annunciato in pubblico, in pubblico annuncio lo sban (ammesso che si possa dire... D: ), del resto ho agito forse troppo impulsivamente, vedendo come si sono messe poi le cose.
In fin dei conti immagino ti sia più semplice entrare senza dover ogni volta cambiare account no?
view post Posted: 23/5/2015, 17:47     Il Signore della Notte - I GRANDI DEL PASSATO.
Ma Giuliano c'è morto in Iran... D:

PS se vado in Siria, è probabile che mi prendano per uno di loro vista la barba... Potrei fare l'infiltrato... XD


In fondo non credo dispiacerebbe nemmeno al loro profeta, poichè lui stesso condannò aspramente il fanatismo religioso...
view post Posted: 21/5/2015, 14:57     CIAO A TUTTI - PRESENTATEVI QUI.
Tranquilla, forse sono solo io che non mi sono spiegato bene (mi capita spesso!)
Comunque sì, ora mi pare che da un paio d'anni abbiano smesso di fare a Milano le fiere per il Samhain (per via dell'aumento dei costi dell'affitto del Castello Sforzesco e del suolo pubblico in generale), preferendo altre città, ma magari, se ti informi trovi qualcosa a riguardo. :)
view post Posted: 21/5/2015, 14:51     CIAO A TUTTI - PRESENTATEVI QUI.
Veramente alludevo al museo degli strumenti musicali... anche se sì, è bellissimo... pensa che la prima volta che ci sono andato si era tenuta una fiera celtica per Samhain proprio nel Castello :)
view post Posted: 21/5/2015, 14:59     Il Signore della Notte - I GRANDI DEL PASSATO.
NELLA notte del 26 giugno nell' orrore della mezzanotte, scrive Ammiano del 363, nella sua tenda imperatoria piantata oltre il Tigri presso un' ignota località della Frigia, l' imperatore Giuliano moriva per la ferita d' una lancia persiana. E' certo che non pensò neppure d' esclamare Hai vinto, Galileo!, come volle contro di lui l' accanita polemica dei cristiani; anzi, è da credere quel che racconta Ammiano, suo fedele ufficiale presente al campo nella fatale notte, che egli trascorresse gli ultimi istanti a conversare sottilmente con i filosofi Massimo e Prisco sulla natura celeste delle anime, nello spirito della sua tardo-neoplatonica religione filosofica. Né dovette, assorto negli estremi doveri d' imperatore, soldato e filosofo, presagire il destino di passare alla storia come l' apostata per definizione. Per lui, i veri apostati, quelli che s' erano distaccati colpevolmente dalla vera religione, e perciò avevano meritato d' esser emarginati e irrisi, erano i cristiani. Quanto a lui stesso, benché allevato nel credo del grande Costantino che aveva posto sui labari il monogramma del Cristo, e quale vescovo delle genti esterne aveva presieduto il primo Concilio ecumenico a Nicea, davvero cristiano non era mai stato. Come scrive Jacques Fontaine, il Cristo, nella misura in cui si cercò d' istruirlo alla sua dottrina, è rimasto per lui un essere più irreale degli eroi di Omero. Personaggio singolarissimo, unico, nella travagliata storia dell' Impero del IV secolo, Giuliano può diventare ora tra noi oggetto di riflessione, curiosa meraviglia e scoperta anche per i non specialisti, grazie a questa eccellente edizione di alcuni suoi scritti fondamentali, data per Mondadori dalla Fondazione Lorenzo Valla: Giuliano Imperatore, Alla Madre degli Dei ed altri discorsi (introduzione di Jacques Fontaine, testo critico di Carlo Prato, traduzione e commento di Arnaldo Marcone, pagg. 351, lire 35.000). Una lettura difficile, in gran parte, specialmente per l' Inno alla Madre degli Dei e il discorso su Helios Re; ma che vale la pena d' intraprendere, se si vuol essere iniziati ad una delle più significative esperienze intellettuali, morali e psicologiche che ci abbia lasciato quel mondo antico che secondo molti, sereni d' ignoranza, non varrebbe più la pena di conoscere. L' immagine dell' uomo e dell' imperatore che ne viene non è completa, poiché Giuliano, non secondariamente, fu un governante e amministratore originale e attento nel fronteggiare la grave crisi militare, sociale e finanziaria del suo tempo (sono sempre da rileggere le dense pagine degli Aspetti sociali del IV secolo di Santo Mazzarino); e tuttavia, un' immagine in sé pienamente significativa. Si potrebbe dire che Giuliano fu un Signore della notte. Il narratore più fedele delle sue imprese e del suo carattere, Ammiano, insiste più volte su tale insolito costume del giovane Cesare, poi Augusto. Passato il giorno nei severi doveri di soldato, capace di pochissimo sonno, Giuliano dedicava la notte al suo lavoro più personale: dapprima provvedeva a studiare e decidere le alte questioni di Stato, poi si dava tutto alle Muse, cioè agli studi poetici, filosofici, storici, religiosi (fu uno dei più veramente dotti del suo tempo), e scriveva, scriveva... Non è sorprendente, così, che egli morisse di notte, dopo aver parlato ai devoti ufficiali e funzionari dei doveri del governo imperiale e discettato con gli amici-maestri intorno al destino delle anime; in quelle poche ore buie, mentre l' emorragia interna compiva il suo lavoro, egli riassumeva il ritmo della sua breve vita (aveva, al momento della morte, circa trentadue anni), tormentata, faticosa e irrequieta. E si pensi alla composizione dei due scritti teologici contenuti (ben tradotti e illustrati) in questa edizione mondadoriana: l' Inno alla Madre degli Dei, scritto in una sola notte tra il 22 e il 25 marzo del 362, e il discorso a Helios Re, il Sole, prodigioso astro divino dissipatore della notte. Ogni religione solare e quella di Giuliano lo era intimamente, e non solo per le sue profonde radici culturali nella tradizione dei culti imperiali e della cultura filosofico-religiosa è esaltazione della vittoria della luce sull' oscurità, del giorno sulla notte, dell' intelligenza sulla tenebra dell' errore. Teologo complicato e contraddittorio, teso a comprendere in un solo valore, quasi con uno sforzo allucinato, l' intero patrimonio spirituale della civiltà greco-romana, dalla classica antichità della Grecia omerica, tragica e platonica, all' ellenismo orientalizzante e mistico; dalla ragione aristotelica e stoica alle arcane esperienze teurgiche del tardo platonismo post-plotiniano, alle tradizioni misteriche, all' ermetismo, agli ammaestramenti esoterici degli Oracoli Caldaici; personalmente dedito ad un' etica del dovere ispirata all' esempio dell' imperatore prediletto, Marco Aurelio, cosa mai avrebbe potuto amare e comprendere Giuliano del cristianesimo del suo tempo? Cosa potevano dirgli quei Galilei, contro i quali tanto già aveva scritto il divino Porfirio (e cui egli stesso dedicò un trattatello violento e sprezzante), sulla Divina Verità, che egli già non credesse di sapere, erede di antichissima e sublime sapienza? E d' altra parte, come poteva egli convincersi che il messaggio del Cristo Gesù avesse migliorato gli uomini: lui, che bambino di sei anni aveva assistito nella casa cristiana del grande Costantino allo sgozzamento del proprio padre e del fratello maggiore, di uno zio e di molti cugini; e poi, salvato a stento dalla madre (perduta dopo pochi mesi) aveva vissuto l' adolescenza e prima giovinezza in una sorta d' esilio studioso, sempre nell' angoscia che un giorno lo raggiungessero i sicari del nuovo Augusto, il cristiano Costanzo, più tardi assassino del suo fratellastro Gallo? La sua traumatica vicenda personale su cui Jacques Fontaine ha scritto bellissime pagine dovette dargli da riflettere amaramente sull' efficacia morale del messaggio cristiano. E certo, l' errore che si rischia sempre di commettere nel valutare la realtà di quei tempi, è di confrontare un paganesimo torbido e degenerato con un cristianesimo idealizzato; ma il cristianesimo era parte della tormentata storia concreta non meno del paganesimo, e le sue espressioni reali, a chi viveva immerso nel presente, potevano ben apparire quali erano, aspramente contraddittorie. Ma il vero dramma di Giuliano non fu d' essere anticristiano in un' epoca in cui il cristianesimo aveva già trionfato (poiché in realtà non aveva ancora del tutto trionfato, e comunque l' idea imperiale di Roma e l' antica cultura pagana erano ancora strettamente intrecciate): fu, invece, di fallire nei suoi rapporti con il paganesimo. La sua personale, dotta e faticosa interpretazione dell' ellenismo filosofico-religioso una lettura dei due scritti teologici compresi in questa edizione ci mette di fronte ad un' esperienza personalissima e gelosamente elitaria non valse per nulla a renderlo interprete attivo e comprensivo del paganesimo ancora vivo nella multiforme realtà dell' Impero, bensì a farlo giudicare dai più e dalle folle come un incomprensibile e insopportabile fanatico. Così, se all' inizio del suo eroico cesarato nelle Gallie una vecchia cieca nell' udire il suo nome profetizzò costui restaurerà i templi degli Dei!, alla fine della sua missione terrena Antiochia, la capitale della cultura e dello stile di vita lassista e tollerante dell' ellenismo, lo ripudiò e schernì. In un impeto di smarrimento e di rabbioso dolore, nacque allora il Misopogon, l' odiatore della barba, una lacerante autodifesa della sua fede filosofica, della sua onestà morale e di governante e della sua solitudine umana. Salito alla contemplazione delle mistiche sfere e dei misteri del cosmo e dell' anima con l' Inno alla Madre degli Dei e con il discorso su Helios Re, Giuliano, disorientato e incompreso, discese a contendere con i sarcastici antiocheni, mettendo a nudo tutte le sue debolezze e il suo orgoglio nevrotico. Scrisse dunque, e pubblicò sulle colonne del tempio questo, che resta uno dei più straordinari ed affascinanti testi del mondo antico, un' indescrivibile sintesi di eloquenza analitica e di candore infantile, di orgoglio intellettuale e morale e di umana, troppo umana meschinità. Pochi mesi dopo, i suoi giovani occhi belli per ardente splendore rivelante l' intima inquietitudine (Ammiano!) erano spenti. C' è da chiedersi se negli ultimi silenzi notturni delle ostili pianure dell' Asia, Giuliano non abbia sentito risuonare dentro di sé, a sé destinata, la sprezzante, laconica parola dell' adorato Marco Aurelio, che ai cristiani aveva rimproverato una sola cosa: il gusto teatrale per la morte. Nel bene e nel male, non era stato egli stesso, come gli odiati Galilei, pateticamente teatrale?

Fonte


Da La Repubblica del 30/06/1987


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In attesa di trovare anche documenti contrari attendibili e fare io uno scritto in merito, vi ho postato questo articolo che molto mi ha affascinato mentre cercavo materiale su questo imperatore, che per me è quasi un modello di vita. :)

PS tranquilli, non farò alcuna campagna di Persia io... <_<
view post Posted: 19/5/2015, 23:47     CIAO A TUTTI - PRESENTATEVI QUI.
:O
Mi sono accorto di non averti Benvenutata... ti chiedo scusa e rimedio: Benvenuta e buona permanenza. ^^
PS: Il castello sforzesco è un gaudio per i musicisti fortunata te che stai vicino a Milano... :)
623 replies since 27/1/2012